Lesione di legittima, cosa fare?

Nell’eredità una lesione di legittima si verifica quando il defunto priva un erede legittimario della sua quota legittima (o di riserva). Oppure quando riduce tale quota in modo significativo. Di regola la lesione avviene attraverso il testamento o una donazione. In tali casi, la legge consente di proteggere gli eredi da questa ingiustizia. L’erede che subisce la lesione di legittima, in quanto discriminato nella distribuzione dell’eredità, può tutelare i propri diritti.

lesione di legittima

Definizione di quota di legittima

La quota di legittima rappresenta la porzione dell’eredità che la legge riserva a determinati soggetti sono chiamati “legittimari”. In base al codice civile italiano, i figli e il coniuge sono legittimari. Invece i genitori possono diventare legittimari solo in assenza di figli del de cuius; i fratelli non sono invece eredi legittimari.

Il principio di legittima deriva dal concetto che alcuni familiari più stretti hanno diritto a una quota minima dell’eredità del defunto, indipendentemente dalle disposizioni testamentarie o dalle donazioni svolte in vita dal defunto. Questo principio è basato sulla considerazione che alcune persone, per ragioni di legame familiare o dipendenza economica, dovrebbero essere protette da una completa esclusione dall’eredità.

Come contrastare la lesione di legittima?

E’ tuttavia possibile far valere la lesione di legittima. Infatti l’erede leso può rivolgersi a un avvocato competente in materia. Questi suggerirà probabilmente di intraprendere un’azione legale. In particolare, l’azione chiamata “azione di riduzione”. Questa azione mira a far valere il diritto dell’erede leso nella sua quota di legittima. Per meglio spiegare viene richiesta la ridistribuzione dei beni. In alternativa  una compensazione finanziaria adeguata per compensare la lesione subita.

L’azione di riduzione può essere proposta dai legittimari entro un determinato periodo di tempo dalla morte del testatore. Il termine di prescrizione per tale azione è di dieci anni, a meno che non vi sia stata una rinuncia esplicita alla legittima. Inoltre, è importante notare che la lesione di legittima può verificarsi sia nel caso il de cuius abbia lasciato un testamento sia nel caso che abbia fatto in vita delle donazioni.

Azione di riduzione e collazione

La sentenza n. 18468/2020 della Cassazione, ha affronta la complessa tematica del concorso tra l’azione di riduzione e la collazione. La collazione è un istituto relativo alla divisione ereditaria. Serve a individuare la massa ereditaria che si deve dividere. Specificamente facendovi rientrare anche quei beni che vi sono usciti per effetto delle donazioni. Leggendo tale sentenza potrai capire le differenze tra i due istituti. Secondo i Giudici il legittimario può esperire ambedue i rimedi. Infatti, gli effetti dell’azione di riduzione non assorbono quelli della collazione. In sostanza il legittimario può utilizzare la collazione per avere pro quota il valore della donazione ridotta, per effetto dell’azione di riduzione.

Conclusione

In conclusione, la lesione di legittima è un principio fondamentale del diritto successorio italiano, volto a proteggere i diritti dei familiari più stretti nel contesto delle disposizioni testamentarie. Attraverso l’azione di riduzione, i legittimari lesi possono ottenere la giusta quota di eredità che spetta loro per legge, ripristinando l’equilibrio tra la volontà del testatore e la protezione dei diritti successori legali. Se vuoi saperne di più sulla successione ereditaria, leggi la nostra guida generale.

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