In questo post ci occupiamo di una situazione ricorrente di invalidità testamentaria. In particolare per un anziano. Il caso del testamento dell’incapace di intende e di volere. Si tratta di un testamento annullabile. Invalidità diversa dalla nullità. Dunque dal testamento nullo.
Testamento annullabile: ma quando il testatore è incapace di intendere e di volere?
E’ l’incapacità che porta al testamento annullabile. L’incapacità di intendere e volere è regolata dagli articoli 428 e 591 codice civile. In generale, l’incapacità naturale consiste in ogni stato psichico abnorme. Lo stato di infermità psichica può essere improvviso. O anche solo anche transitorio. Inoltre, può essere non dovuto ad una malattia mentale vera e propria. Talvolta dunque non deriva da un vero e proprio processo patologico. Ciò che conta è che l’anziano abbia redatto il testamento quando aveva deboli facoltà intellettive o volitive. Tali per cui impediscano od ostacolino una seria valutazione dell’atto. In altre parole, se l’anziano non ha scritto il testamento con una volontà pienamente cosciente, è incapace. Ed avremo un testamento annullabile.
La spiegazione pratica dell’incapacità
La Suprema Corte ci spiega quando ci si trova davanti ad una incapacità. E dunque ad un testamento annullabile. Tra le molte sentenze, ne parla in modo esauriente Cassazione 10571/98. La Corte afferma che l’annullamento di un testamento per incapacità naturale del testatore postula l’esistenza non già di una semplice anomalia o alterazione delle facoltà psichiche ed intellettive del de cuius. Bensì la prova che il soggetto sia privo in modo assoluto della coscienza dei propri atti. Ovvero della capacità di autodeterminarsi. Con il conseguente onere di provare che il testamento fu redatto in un momento di incapacità di intendere e di volere.
L’onere della prova per il testamento annullabile
Lo stato di capacità costituisce la regola. Mentre quello di incapacità rappresenta l’eccezione. Pertanto, colui che impugna il testamento dovrà dimostrare l’incapacità. Ma c’è un’eccezione. Se il testatore risulta affetto da incapacità totale e permanente. Documentata e certificata dai medici. In questo caso chi vuole avvalersi del testamento dovrà provare che fu redatto in un lucido intervallo (Cass. 2212/2013; Cass. n. 8079 del 2005; Cass. n. 9508 del 2005).
Come si prova l’incapacità del testatore?
Inoltre, la Cassazione, con la sentenza n. 28758/2017, ha precisato che la prova dell’incapacità può essere acquisita con ogni mezzo. Anche in base a indizi e presunzioni. Questi ultimi, anche da soli, possono essere decisivi. L’apprezzamento dei fatti costituisce un giudizio riservato al giudice di merito. Egli tuttavia dovrà fornire congrue argomentazioni, esenti da vizi logici, sullo stato di incapacità. Il certificato medico comprovante una situazione patologica costituirebbe prova certa. Ma è possibile dimostrare una carenza mentale transitoria mediante testimoni. Ritenuta l’incapacità, il giudice non potrà che dichiarare il testamento annullabile.
La prova deve essere molto rigorosa, ad esempio, è stata rigettata la domanda di annullamento del testamento poiché dalla stessa documentazione prodotta dal ricorrente si evinceva che le malattie indicate a sostegno della richiesta non avevano impedito al de cuius di svolgere attività di gestione del proprio patrimonio e che, pertanto, non poteva essere ritenuto sussistente il presupposto dell’incapacità ad
La prova nel testamento pubblico: il notaio che dichiara la capacità mentale
Tali principi probatori in tema di testamento annullabile si applicano al testamento olografo. Ma anche al testamento pubblico. Il testatore infatti può scrivere il testamento da solo, in un foglio. Oppure può avvalersi di un notario (testamento pubblico)
Il testamento pubblico rientra nella categoria degli atti pubblici a norma dell’articolo 2700 c.c. Pertanto fa piena prova fino, a querela di falso, delle dichiarazioni ivi contenute. Fa prova anche dei fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. Ma ei limiti della sola attività materiale, immediatamente e direttamente richiesta, percepita e constatata dal notaio. Ne consegue che lo stato di sanità mentale, seppur ritenuto e dichiarato dal notaio che redige il testamento pubblico, può essere contestato con ogni mezzo di prova. Senza bisogno di proporre querela di falso.
La prescrizione nel testamento annullabile per incapacità
L’annullamento per incapacità di intendere e di volere del testatore si prescrive in cinque anni. Il tempo decorre dalla data in cui è stata data esecuzione alle disposizioni testamentarie.
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